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06/05/2023 13:58
di Andrea Polazzi

E’ andata in scena lungo il porto canale di Rimini la protesta simbolica di tutte le organizzazioni della pesca contro le politiche UE che prevedono una riduzione delle aree di pesca e destinate all’attività a strascico. Una manifestazione che ha unito le marinerie di tutta Europa

La protesta dei pescatori: le politiche UE mettono in ginocchio il comparto

Le sirene dei pescherecci della marineria di Rimini, insieme alle altre d’Italia e d’Europa, alle 11.30 hanno suonato all’unisono per protestare contro i nuovi provvedimenti voluti dall’UE che, se approvati, secondo le organizzazioni di settore affosserebbero il comparto e in particolare l’attività delle imbarcazioni che portano avanti la pesca a strascico. Un centinaio in Emilia Romagna, una cinquantina solo nella marineria riminese. Il commissario Ue all’ambiente e alla pesca Sinkevicius propone infatti la chiusura di 87 zone di pesca e il divieto di utilizzo delle reti a strascico. Prevista anche la restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali e con scadenze ravvicinate nel 2024, 2027 e 2030. Il provvedimento, che sarà discusso l’11 maggio in sessione plenaria, secondo i pescatori metterebbe in ginocchio anche tutta la filiera compresi ristoranti e mercati che si troverebbero senza il pescato fresco del territorio.

Si tratta di una mobilitazione che riguarda tutta l’Unione Europea con l’hashtag #SOS_EU_Fishing, per la giornata dell’Europea che si celebra il 9 maggio.

Sono quasi tremila i pescherecci italiani che saranno ‘affondati’ dalle nuove linee europee che prevedono la scomparsa della pesca a strascico, il settore più produttivo della marineria nazionale, con un impatto devastante sull’economia sull’occupazione e sui consumi” spiega Nicola Bertinelli, Presidente di Coldiretti Emilia Romagna.